Il 28 giugno del 1981 a Palermo si tenne la prima marcia per la fierezza omosessuale in Italia. Da quel momento in poi la manifestazione della fierezza omosessuale, bisessuale, transgender e dell’uguaglianza è diventata un appuntamento fisso: la celebrazione annuale dei moti di Stonewall che diedero inizio al movimento di liberazione omosessuale in tutto il mondo.
Il 25 giugno del 2016 a Caserta si tenne il primo Pride e per la prima volta si riuscì a portare il protagonismo e la visibilità della popolazione LGBTQIA dell’intera provincia come efficace strumento contro la discriminazione e il pregiudizio, la violenza e l’arretratezza, l’odio e l’ignoranza. Abbiamo avuto, per la prima volta, una capillarizzazione del movimento in favore di una realtà più piccola, ampliando la portata sociale della manifestazione, e un radicamento locale della battaglia, grazie all’impatto mediatico dell’evento.
L’acquisizione dei diritti è un percorso che non si ferma mai, perché le persone sono continuamente in evoluzione e ciò ci spinge a procedere sempre con convinzione in una battaglia necessaria di civiltà e di uguaglianza. Nel 2019 dal palco del Napoli Pride è stato annunciato il Pride ad Aversa per l’anno successivo. La pandemia ha stravolto completamente i nostri piani rimandando, un’organizzazione avviata nel 2019, di volta in volta fino ad arrivare a quest’anno. La decisione di organizzare un Pride ad Aversa, dopo 4 anni dall’annuncio, deriva dalla volontà di riprendere un percorso interrotto, ma fortemente necessario per tutte le persone LGBTQIA che vivono il nostro territorio.
Tutto ciò ben si sposa con le finalità dell’Onda Pride e con il perseguimento degli obiettivi che il territorio ci ha posto rispetto alla prima edizione del 2016 e la seconda edizione del 2018, entrambe a Caserta: le realtà locali sono molto più sensibili all’odio omofobico, bifobico, transfobico e all’isolamento, alla marginalizzazione e c’è bisogno di una rete di supporto e di maggiore unità nel percorso verso l’acquisizione dei diritti sopratutto dopo la pandemia che ci ha visto tutte e tutti a lungo fermә.
AVERSA PRIDE 2022
L’Aversa Pride 2022 nasce dal coordinamento provinciale delle associazioni e dei gruppi organizzati che operano per il riconoscimento dei diritti, la lotta alle discriminazioni di ogni genere, la rivendicazione della parità di tutte e per tutte le persone.
Riteniamo che il Pride non sia soltanto una manifestazione della comunità LGBTQIA, ma una mobilitazione che coinvolge necessariamente tuttә le componenti individuali e collettive della nostra società civile nella rivendicazione e celebrazione pacifica dei valori universali di Equità, Uguaglianza e Libertà.
L’Aversa Pride 2022 è la celebrazione della fierezza omosessuale, bisessuale e transgender; è la rivendicazione delle battaglie sui tanti diritti sociali e civili nonché umani negati o a rischio in questo Paese.
Il 25 giugno 2022, giorno del Pride, scenderemo in piazza insieme, affinché siano tutelate la libertà sessuale, l’integrità fisica e mentale di ogni singolo individuo, la libertà di coscienza e di espressione, l’accessibilità al lavoro e ai servizi. Insieme – attraverso lo strumento della rete sociale, politica ed associativa e il supporto delle istituzioni democratiche – dobbiamo lavorare per creare una dimensione culturale e laica basata sull’inclusione e sull’uguaglianza dei diritti umani, civili e sociali.
PIATTAFORMA RIVENDICATIVA
PERSONE
- Arrivare a una legge contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che contenga azioni di prevenzione a tali fenomeni e misure adeguate alla repressione;
- con la legge 20 maggio 2016, n. 76 cd. legge Cirinnà, la nostra provincia è stata tra le prima ad attuare le disposizioni per le unioni civili, un punto importante che, però, non basta per affermare pienamente il principio costituzionale dell’uguaglianza formale e sostanziale di tutti gli individui: solo con il matrimonio sarà infatti possibile includere e non escludere, sancire finalmente che anche gay e lesbiche hanno la stessa dignità di poter essere famiglia, senza esclusioni, senza istituti giuridici di serie A e di serie B che non fanno altro che acuire le differenze, proseguendo verso istituiti coerenti con l’evoluzione delle dinamiche sociali;
- la tutela di tutte le genitorialità senza che sia operata alcuna discriminazione basata sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere: la modifica della legge 19 febbraio 2004, n. 40 per consentire l’accesso alla procreazione medicalmente assistita alla donna singola (famiglia monoparentale) e alle coppie dello stesso sesso, l’abrogazione del comma 6 dell’art. 12 delle legge 40/2004 che vieta la gestazione per altri (GPA) con la richiesta di regolamentare la gestazione per altri in Italia, in modo che ne vengano tutelate tutte le parti senza esercitare alcuna forma di sfruttamento;
- la semplificazione del procedimento di rettifica di attribuzione anagrafica di genere prima e oltre l’intervento chirurgico di riassegnazione dei caratteri sessuali, con procedure d’accesso più semplici e celeri, con la possibilità di accesso anche per le persone transgender immigrate, la garanzia e la tutela dell’accesso al lavoro, la difesa e il contrasto da atti di violenza transfobica, il contrasto dello stereotipo negativo e dell’informazione distorta proposta dai media;
- informazione e formazione sui criteri da seguire per l’accertamento dell’orientamento sessuale durante i colloqui in commissione per i richiedenti asilo e rifugiati sui quali si sono espresse alcune sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, che hanno richiesto particolare cautela in questi casi e l’esclusione di tecniche giudicate invasive, mettendo al bando le pratiche lesive della dignità umana, secondo le linee guida dell’UNHCR.
SALUTE
- I consultori familiari per il sostegno delle famiglie e delle persone, come previsti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405 devono essere maggiormente fruibili, localizzati in strutture idonee e facilmente raggiungibili a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, con maggiore capacità di accoglienza e l’ampliamento dei servizi a favore delle persone transgender, con maggiore formazione dello staff e con la collaborazione delle realtà associative e, ove possibile, l’estensione dei servizi all’interno degli istituti scolastici;
- in tutti i poliambulatori dell’Azienda Sanitaria Locale di Caserta deve essere disponibile il test per l’HIV, in forma anonima e gratuita, e delle altre Infezioni a Trasmissione Sessuale unitamente a campagne di informazione e sensibilizzazione sulle infezioni da HIV e sulle infezioni a trasmissione sessuale in generale e campagne rivolte al personale medico e paramedico sul rapporto medico-paziente qualora si trovino davanti persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersex/DSD e asessuali per meglio rispondere ai bisogni specifici delle persone LGBTQIA, nonché di implemetare l’erogazione in tutti gli ambulatori e in quelli community based della possibilità di usufruire della PREP;
- l’Ordine provinciale dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta deve esprimersi sul divieto ufficiale di praticare terapie riparative per la cura dell’omosessualità.
ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ
- l’attivazione presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” della carriera “alias” (cd. doppio libretto) per le persone transgender che non hanno avuto la rettifica dei documenti, come avviene in molte Università italiane e di pari passo, con le istituzioni scolastiche del territorio;
- Attività di formazione, nelle scuole, rivolte allә insegnanti e al personale scolastico riguardo alle tematiche LGBTQIA, delle discriminazioni, del bullismo, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere tramite i canali di formazione obbligatoria;
- rafforzamento del servizio di ascolto psicologico attivo in molti istituti superiori anche tramite la promozione di nuovi e più efficaci protocolli per il contrasto al bullismo e all’omofobia, bifobia e transfobia nella scuola e in tutte le realtà giovanili (educative, aggregative e sportive), con l’intervento da parte delle associazioni LGBTQIA;
- la celebrazione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che cade il 17 maggio quale momento di confronto e riflessione in tutte le scuole.
TERRITORIO
- l’istituzione dell’Assessorato comunale alle pari opportunità e ai diritti civili, per promuovere le pari opportunità per le persone LGBTQIA, con l’adesione e la partecipazione attiva e concreta dei Comuni alla rete RE.A.DY, rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, attraverso il supporto politico e istituzionale alle iniziative di sensibilizzazione sociale sul tema e una maggiore visibilità delle persone LGBTQIA; ordinando gli uffici comunali che si occupano dello stato civile a rispettare gli stessi orari di apertura al pubblico sia per il matrimonio che per l’unione civile, senza relegare quest’ultima a giorni e orari diversi;
- il superamento della concezione delle pari opportunità intese in senso unicamente statico quali pari opportunità tra uomo e donna, ma anche tra orientamento sessuale e identità di genere con la promozione di campagne di informazione contro la violenza di genere e le discriminazioni;
- la visibilità e il supporto dei Centri contro le discriminazioni promossi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso l’UNAR;
- ridurre la finestra temporale per la consegna dei risultati del test dell’HIV presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta;
- Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli Nord un protocollo d’intesa e una formazione specifica sul procedimento di cambio di genere per le persone transgender;
- formazione e inserimento lavorativo dei soggetti LGBTQIA;
- la creazione di maggiori opportunità di confronto e scambio con le scuole e con ә giovani attraverso la programmazione per il nuovo anno scolastico di un progetto sul contrasto al bullismo e al bullismo omofobico e transfobico e alla cultura delle differenze e alla lotta alla discriminazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale che coinvolga tutte le scuole;
- integrare i regolamenti comunali di polizia urbana ovvero sull’occupazione pubblica a non concedere spazi o suolo pubblico a coloro i quali non garantiscano il rispetto dei valori costituzionali, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobici, bifobici, transfobici, sessisti.
CENTRO LGBT DEL MEDITERRANEO
- il Centro LGBT del mediterraneo è un progetto sperimentale di social housing dedicato alle persone LGBTQIA in difficoltà nel bacino del Mediterraneo, in un bene confiscato alla criminalità organizzata nel territorio di Castel Volturno, che vuole liberare le persone LGBTQIA in difficoltà, costrette a vivere in condizioni che annullano la dignità dell’individuo e la prospettiva di una vita serena;
- per la sua operatività, il Centro ha bisogno del supporto e del sostegno non solo morale, ma anche materiale e pratico, considerando il bisogno vitale di servizi della comunità LGBTI+. Questa esigenza nasce dalle continue richieste di aiuto che abbiamo ricevuto nel tempo. Tenendo conto della valorizzazione che questa struttura apporterà al territorio, chiediamo particolare interessamento e collaborazione da parte di tutte le amministrazioni, anche attraverso l’adeguamento del catalogo dei servizi sociali e l’approvazione di una legge regionale per il sostegno e il finanziamento di housing sociali LGBTI+.
IL COMITATO PER L’AVERSA PRIDE 2022